Incontro inatteso

Una pallina da ping pong rimase al sole.
L'avevano abbandonata sul tavolo, dopo aver ritirato le racchette.
Una folata di vento la sbalzò dentro una cassa di legno che fu richiusa poco più tardi, sigillata e spedita negli Stati Uniti, via mare.
Trascorse quindici giorni nel buio finché la nave s'incagliò ed il container contenente la cassa di legno per effetto del contraccolpo precipitò in mare, sparpagliando il contenuto.
Nell'urto con gli altri oggetti la cassa si era sfasciata, la pallina era schizzata verso l'alto e, al contrario di tutto il resto, galleggiava in mezzo alle onde.
Il flusso di affanni che le attraversava la mente fu interrotto dalla visione di qualcosa di famigliare, in alto nel cielo.
Riconobbe la forma e il colore.
Era la mamma.
La contemplò con meraviglia.
Capì che stava per immergersi lontano all'orizzonte e decise di andarle incontro.
Rotolò a lungo sull'acqua fino a quando la raggiunse.
La Luna abbracciò la pallina nella sua immagine riflessa e la cullò per tutta la notte.


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