Se piove

Le prime gocce caddero senza far rumore, delicate, come se il temporale volesse entrare in punta di piedi, dalla porta socchiusa, senza svegliare chi dorme da ore.
Un'anziana donna, per una superiore sensibilità o per il fatto di camminare guardando avanti, libera dalla morsa dello schermo elettronico che costringe le prede a viaggiare con il capo chino, aprì l'ombrello, prefigurando lo scroscio che di lì a poco avrebbe accompagnato i suoi passi.
Al bordo della strada un artista pensava che è difficile per un mimo rimanere immobili, a volte per ore, senza un filo di vento ma che diventa ancora più faticoso perseverare sotto la pioggia, con il trucco che cola e l'acqua gelida che ti solletica la schiena, la gente distratta più del solito, attenta ad evitare gli ombrelli, le pozzanghere o gli schizzi delle auto incuranti. Tuttavia, senza una ragione particolare, resisteva, con il viso rigato dal nero che dal contorno occhi si spandeva come una lacrima diffusa. 
Un ragazzino lo osservava dal centro della strada, immobile e attento, ospitando sotto l'ombrello un paio di corna.
In quel momento il mimo capì perché vale la pena continuare.
Per gli occhi di un bimbo e di un cervo.
(dedicato all'amica artista Maya)


Commenti

  1. L’amie artiste Maya, très touchée par ce texte, remercie infiniment l’auteur pour son amitié et sa délicatesse...et, le savais-tu, il pleut ici aujourd’hui!

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