Il postino

Nel film "Il postino" (1994) Massimo Troisi domanda a Philippe Noiret, nei panni di Neruda:
 "Come si diventa poeti?”
La risposta di Neruda è interessante.
“Prova a camminare sulla riva fino alla baia, guardando intorno a te” – “E mi vengono le metafore?” – “certo”.
La poesia è sguardo e presenza.
L'indicibile diviene "dicibile" attraverso le metafore.

Il postino instaura con il poeta un'amicizia profonda.
Neruda, attratto dall'ingenuità puerile dell'uomo che sale ogni giorno fino alla sua dimora per portare la corrispondenza e conquistato dalla sua curiosità, elargisce in pillole i segreti dell'arte che padroneggia.

Ma le verità più potenti sono quelle che escono dalla bocca del postino in modo spontaneo e spiazzante:
"La poesia non è di chi la scrive ma di chi se ne serve"
"...il mondo intero...allora è la metafora di qualcosa"
Nelle nostre esistenze irrompono di tanto in tanto i poeti.
E dovremmo imparare ad assumere lo stesso atteggiamento del postino.
Nutrirci delle loro parole ed amarli incondizionatamente.
Questo è un aspetto importante. I poeti non ci appartengono.

Neruda se ne va e non fa più avere sue notizie.
Ma il postino non mette in dubbio l'amicizia:
Quando siete partito, io pensavo che vi eravate portato tutte le cose belle con voi. Ma invece adesso...lo so. Adesso ho capito che...m'avete lasciato qualcosa...
 I poeti ci cambiano.


Commenti

  1. Il poeta è quello che ha sviluppato l’abilità di esprimere le sue emozioni con le parole. Il Postino è quello che sta sviluppando l’abilità di leggere le parole e scoprire le emozioni del poeta... che diventano sue.

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