Dove abitare

L'idea di andare a vivere su un broccolo poteva apparire balzana.
Il fatto poi che il broccolo fosse immerso in un lago di latte la rendeva ancor più bislacca.
Ma la volontà di Pulunfu era inflessibile. 
Quando si cacciava in testa un proposito era impossibile convincerlo a desistere, soprattutto facendo appello al buon senso. Nelle ultime settimane aveva trascorso il tempo a decantare le proprietà benefiche dei vapori di latte, l'effetto rilassante dell'umidità del broccolo, il panorama invidiabile, la sicurezza derivante dall'isolamento. Vivere su un broccolo era diventata la soluzione migliore, la più desiderabile. 
Aveva anche imbastito un progetto per la costruzione della casa, un'avveniristica struttura in materiale biodegradabile, ricavata da ossi di pollo, opportunamente sagomati, lucidati e riverniciati, molto leggera ed elegante, a parere dell'architetto.
Si liberò di tutto quel che possedeva, un filo d'erba dal lungo stelo e un piccolo deposito di foglie secche. Si procurò da sé il materiale da costruzione, appostandosi nei pressi del cassonetto della spazzatura della rosticceria dell'angolo per un paio di giorni. 
La casa fu pronta in un pomeriggio. 
Dalla riva Pulunfu aveva assistito all'intero processo edificativo.
Verso sera però venne un cane, che bevve il latte e distrusse la casa mangiucchiandosela.
In fin dei conti non era così sicura.
Tuttavia il cane non toccò affatto il broccolo.
E fu così che Pulunfu decise di stabilirsi dentro il broccolo.
La vita è fatta di compromessi.


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